24 gennaio, 2006

Canzone Soliloquio

Quando si fa musicoterapica con utenti molto gravi, quelle persone con cui la medicina non sa più che fare, quelle persone che la psicoterapia non considera nemmeno tra la lista dei “possibili” clienti, quelle persone che la ricerca ignora perché è economicamente svantaggioso e tecnicamente impossibile, quando si lavora con queste persone, anche il musicoterapeuta deve ridimensionare i propri obiettivi e sperimenta i propri limiti. Meno male che ancora ci è concesso questo privilegio. Immagino che questo tipo di esperienze sia una delle situazioni che capitano spesso a chi fa musicoterapia di mestiere visto che Kenneth Bruscia cita addirittura una tecnica, la Canzone Soliloquio che compare come costante tra le strategie adottate dai musicoterapeuti che lavorano con queste persone, persone per le quali anche la “diversa abilità” fa fatica a farsi riconoscere. Ho usato volutamente il verbo "immagino" all'inizio della frase precedente perchè tra colleghi non capita quasi mai di ammettere le difficoltà nel proprio lavoro. C'è una sorta di timore ad ammettere che a volte non si sa che fare...
La composizione e la composizione facilitata permettono, a chi non può, non vuole o non deve "parlare", di trovare altri contesti possibili per comunicare quello che c’è dentro. La canzone diventa un contenitore che ammortizza e rende condivisibile socialmente il contenuto comunicato, sia per l’emittente che per il ricevente. Di seguito una delle mie Canzoni Soliloquio. La musa ispiratrice è una piccola donna di 12 anni che per questo blog chiamerò Speranza. Speranza ha una tetraparesi spastica. Fatica a respirare, a mangiare, a dormire. Non parla e non ti guarda mai negli occhi. Non fa mai un gesto volontario. Sembra che niente e nessuno catturi il suo interesse.


NON LO SAPRO'

A volte lo sai
Mi convinco che se
Se sapessi cosa pensi
Potrei aiutarti di più
Mi perdo ad inseguire
Mille e più fantasie
Che alla fine...
Alla fine ti vedono qui
A cantare con me

Ma sì….
Te lo dico così
Sempre usando due corde
La chitarra e la voce
Lo so...
lo so bene
Che non lo saprò
E ugualmente a cantare
E a suonare per te
continuerò...


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